IQ3DQ/P POTA I-0701
Come da programma per la fine d’anno dovevamo attivare le
due referenze POTA molto vicine in Provincia di Belluno e per l’Alto Adige a
Dobbiaco. La prima referenza in programma il Parco Naturale delle Dolomiti
Ampezzane.
Nato con il consenso dell'Assemblea generale dei Regolieri,
il Parco è stato affidato in gestione dalla Regione alla Comunanza delle Regole
d'Ampezzo "in virtù della specificità delle forme antiche di gestione del
patrimonio naturale ampezzano, da esse conservato e tutelato per centinaia di
anni". L'istituzione del Parco ha notevolmente incentivato le attività
culturali e scientifiche, nonchè la valorizzazione del territorio e della
cultura ampezzana.
L'area protetta si configura a forma di cuneo con due
diramazioni laterali e confina verso nord con il parco altoatesino di Fanes,
Senes e Braies. I territori del Parco sono omogenei dal punto di vista dell'uso
del suolo, in quanto su di essi non sono presenti insediamenti abitativi e
attrezzature per lo sci alpino. Ciò ha facilitato notevolmente la zonizzazione,
che distingue esclusivamente aree a destinazione silvo-pastorale - ove sono
comprese malghe e boschi soggetti a normale gestione forestale - ed aree a
riserva naturale; in quest'ultimo ambito, nelle zone più integre e pregevoli,
sono state individuate 9 riserve integrali e 11 riserve orientate, che coprono
il 25% dell'area protetta. Il Parco è stato riconosciuto dalla Comunità Europea
come sito di importanza comunitaria.
Le vie di accesso ed attraversamento a servizio dei visitatori
sono numerose e differenziate; dalle strade di grande comunicazione che
conducono ai valichi di Falzarego, Cimabanche e Tre Croci si dipartono decine
di piste forestali e di sentieri, la cui rete complessiva supera i 300
chilometri di sviluppo. Fra i percorsi turistici sono da annoverare anche 8 vie
ferrate e 6 sentieri attrezzati, alcuni dei quali sono ciò che rimane dei
grandi camminamenti della Grande Guerra.
Partiti alle 7.00 da Longarone, e recuperato Enrico IK3HHV a
Pieve di Cadore, abbiamo preso la Nazionale per Cortina D’Ampezzo e da qui in
direzione Fiammes per il passo di Cimabanche. ( 1500 m ).
Verificato che potevamo collocarci in prossimità della
casetta Ristoro in prossimità delle piste da fondo che collegano Cortina a
Dobbiaco, abbiamo sistemato il dipolo multibanda della Spiderbeam, sul palo da
8 metri e ancorato lo stesso sul supporto macchina. A Cimabanche la temperatura di -6 gradi
sconsigliava l’attività all’aperto per cui eravamo attrezzati per organizzare
la nostra attività dall’interno della macchina.
Iniziati i collegamenti in 40 metri, ci siamo alternati per
tutta la mattina tra le diverse bande e nei modi CW e ssb, con una propagazione
non molto favorevole abbiamo realizzato una settantina di QSO, molti dei quali
con colleghi Italiani e del MQC. Nel
pomeriggio avevamo programmato di utilizzare un diverso setup di antenne per
valorizzare i collegamenti in 20 metri.
Alle 11.30 abbiamo rapidamente chiuso le trasmissioni per lo spostamento
al lago di Dobbiaco.