IQ3DQ/P POTA I-0576
L’uscita al Bus della Genziana, referenza POTA I-0576 doveva
essere l’alternativa, il cosiddetto piano B nel caso le previsioni meteo si fossero messe di traverso… Quando
venerdì sera le ultime informazioni ci hanno confermato una forte perturbazione
persistente da nord con previsioni di neve a quote sui 600/800 metri, non
potevamo far altro. L’attivazione di una
Grotta inserita nel programma POTA non l’avevamo ancora fatta, per cui
consapevoli che avremmo operato dalla macchina, siamo partiti alle 7.00 da
Longarone in direzione Pian del Cansiglio, per raggiungere il sito. La Grotta è profonda oltre 500 metri e l’apertura si trova proprio
in prossimità della strada Provinciale sul Pian del Cansiglio. L’entrata è
consentita solo al personale specializzato e chiaramente attrezzato. La nostra
attività non si poteva quindi svolgere che nei pressi a meno di 100 metri
dall’entrata in grotta. Per questa
attivazione abbiamo utilizzato il setup minimo: KX3 e dipolo multibanda fissato
con il supporto alla ruota posteriore destra della vettura sistemata in un
parcheggio adiacente alla grotta. L’attività in CW è stata compromessa dalla
presenza del contest WW CW , per cui ci è stato possibile acquisire e
soddisfare quanti ci cercavano solo sui 30 metri. L’attività radio dalla vettura non è quanto
di meglio si aspettano dei radioamatori – escursionisti, abituati ad operare in
ambienti aperti e in particolare dalle dolomiti. Ma tant’è … abbiamo dovuto
fare di necessità virtù, sperando di poter raggiungere neve permettendo la
Riserva Tovanella la prossima settimana.
Descrizione del Bus della Genziana
È una cavità composta da tratti orizzontali posti a vari
livelli e collegati da pozzi verticali profondi anche 70 metri; qual e là si
possono trovare anche delle sale piuttosto ampie, la maggiore delle quali ha la
dimensione di 40x30 ed è alta oltre settanta metri.
Ci sono numerosi rami che si intersecano tra di loro, parte
dei quali non completamente esplorati.
In genere gli strati, ben visibili soprattutto nella scaglia,
seguono l'andamento generale delle formazioni che costituiscono l'altopiano del
Cansiglio.
La cavità si apre nella scaglia cretacico-eocenica
costituita da un calcare grigio più o meno marnoso a letti relativamente
sottili intercalati a letti in selce grigia; nella scaglia si possono
rinvenire, disposti disordinatamente, dei grossi noduli di selce grigia.
Il passaggio tra intercalazioni marnose ed il sottostante
calcare bioclastico di "scogliera" avviene in uno spessore di circa
tre metri caratterizzato da una alternanza di straterelli marnosi e di banchi
di calcare.
Per questa situazione, il Bus della Genziana è l'unica
cavità nella quale, passando dalla scaglia cretacea-eocenica, si attraversa,
procedendo verso il basso, tutto lo spessore del calcare di scaglia del
cretaceo medio-superiore, per cui si può avere un'unica sezione continua di
questa interessantissima formazione geo-litologica.
La cavità, inoltre, ha anche una notevole importanza
idrogeologica.
Attualmente, infatti, non si hanno nozioni precise su come e
dove si disperdano le acque meteoriche che cadono in Cansiglio: con molta
probabilità esse si raccolgono nel lago di Santa Croce, nella valle Lapisinia,
attraverso le importanti sorgenti carsiche del Gorgazzo, del Molinello e
Santissima, e attraverso le risorgive dell'alta pianura veneto-friulana.
Il Bus della Genziana è l'unica cavità che, aprendosi a
quota 1.020 m s.l.m., riesce a penetrare così profondamente nel Massiccio;
infatti la sua parte più profonda è appena ad una cinquantina di metri più alta
del pelo libero dell'acqua del lago di Santa Croce.
Inoltre la cavità, dai 250 m di profondità, è percorsa da
torrentelli ipogei, i quali, in occasione di periodi piovosi, si trasformano in
autentici fiumi sotterranei, dei quali si conosce solo in parte il percorso.
Inquadramento geologico generale
Il Gruppo del Cansiglio - Cavallo è un massiccio carsico
situato nelle Prealpi Carniche, che si protende come uno zoccolo montuoso sulla
pianura veneto friulana ed è diviso tra due Regioni: il Veneto a Ovest e il
Friuli a Est, e tre province, Pordenone, Treviso e Belluno. Presenta la quota
massima di 2200 metri e due altopiani a quota media di 1000 m, il Pian
Cansiglio e il Piancavallo. L’area di
emergenza della falda di questa montagna carsica è localizzata nel versante Sud
- orientale del Massiccio, dove nasce il Fiume Livenza che viene alimentato da
tre sorgenti principali: il Gorgazzo, la Santissima, il Molinetto. Le
formazioni geologiche che riguardano il Massiccio del Cansiglio – Cavallo hanno
un’età compresa tra il Triassico Superiore (210 milioni di anni) e la fine del
Miocene (5 milioni anni). Le rocce interessate dal fenomeno carsico sono la
Scaglia e la Formazione del Calcare di Monte Cavallo.Il carsismo è un fenomeno
naturale che consiste nella dissoluzione delle rocce per opera dell’acqua
piovana, che diventa una sorta di grande artista modellando il territorio in
superficie (carsismo epigeo o superficiale) e sottoterra (carsismo ipogeo o
profondo).
Il Massiccio è interessato da uno sviluppato carsismo
profondo con circa 200 cavità e variegate morfologie di superficie. Sebbene le
precipitazioni medie annue siano di circa 1800 mm, l’Altopiano del Cansiglio è
attualmente privo di torrenti e fiumi superficiali, ma funge da bacino chiuso e
imbrifero con un articolato sistema di canalizzazione ipogea, cioè le acque si
raccolgono nel sottosuolo creando le grotte. Si contano essenzialmente tre
cavità degne di nota: il Bus de la Lum profondo 185 m, il Bus de la Genziana
che con i suoi 8 km di sviluppo raggiunge i 587 m di profondità, e l’Abisso del
Col della Rizza, la cavità più profonda di tutto il gruppo montuoso con 800 m
di profondità dalla quota di 1100 metri.. Recenti prove di tracciamento hanno
dimostrato la comunicazione idrologica tra l’Altopiano del Cansiglio e due
delle tre sorgenti friulane principali.
Localizzazione e descrizione della grotta
Il Bus de la Genziana è una cavità che si apre in Pian
Cansiglio a quota 1020 m a monte del margine della Strada Statale n° 422 al Km
23 nel comune di Fregona (Treviso). La
cavità è stata catastata con il numero1000 VTV e si trova a pochi metri dal
confine regionale con il Friuli Venezia Giulia. Fu scoperta nel 1966 da alcuni
operai dell’A.N.A.S. in seguito a lavori di allargamento della strada provinciale
n° 422 Crosetta – Pian Cansiglio.
Nel suo interno la temperatura si mantiene pressoché
costante per tutto l’anno: + 5°C ~ 6,5°C a - 15 metri di profondità; nel Salone
a quota 180 metri è di + 7°C, sul fondo a -587 m + 7.5°C. Le oscillazioni
termometriche, pur minime, sempre meno di 2°C, si verificano con alcuni mesi di
ritardo rispetto alle medie esterne; date le relativamente basse temperature
medie, la cavità rientra nel gruppo delle grotte “fredde”. Questa prima
rilevazione termo-metrica ha una notevole importanza da un punto di vista
biologico e chimico. La Genziana è sempre stata la cavità più emblematica per
eccellenza del massiccio del Cansiglio-Cavallo. Morfologicamente presenta
complessi sistemi di gallerie, pozzi, sale, forre, meandri a volte labirintici
quale espressione di una fase di ringiovanimento, e anche ben concrezionati.
Circa i primi 20-30 metri della grotta attraversano il calcare marnoso della
Scaglia e poi tutto il resto si sviluppa nel calcare di Monte Cavallo. Consiste
in un intricato dedalo di vuoti che si diramano nella conca del Cansiglio,
quasi come fossero più grotte che si sono intrecciate sottoterra, e raccoglie
come un grande imputo gran parte dell’acqua della conca, senza però sapere dove
la scarica. Dal punto di vista del carsismo ipogeo, si tratta di un sistema
carsico di tipo alpino, la cui genesi è stata prevalentemente condizionata
dall’assetto geologico strutturale, cioè
dalla geometria dagli strati e dalle fratture che sono le autostrade di
scorrimento dell’acqua. Sulla base dell’analisi delle morfologie si ritiene che
questa grotta abbia avuto una evoluzione caratterizzata da molti fattori, che
hanno agito, talora contemporaneamente, con diverse velocità e in più fasi. La
stratificazione ha influito sulla direzione di scorrimento preferenziale delle
acque conferendo diverso aspetto in funzione della potenza (spessore) degli
strati: là dove si presenta in bancate di spessore metrico si hanno pozzi e
ambienti anche di grandi dimensioni, là dove si presenta decimetrica si formano
rami sub-orizzontali, forre e/o meandri. La genesi della grotta risale
probabilmente a qualche milione di anni fa. Durante l’interglaciale Riss-Würm
(130 000 - 70 000 anni fa) ha subito più di un ciclo di erosione-deposito e
questo è testimoniato da notevoli depositi di argilla, sabbia e ghiaia
alternatisi tra loro. Ci sono alcuni rami riccamente concrezionati e altri
meno, attualmente in fase di erosione, testimoni di un clima assai più
favorevole di quello odierno. Le esplorazioni più significative della grotta
sono state effettuate negli anni 70 ad opera di speleologi del gruppo di
Vittorio Veneto e xxx ottobre di Trieste ,e successivamente da esploratori dei
gruppi di Ferrara, Urbino, Pordenone,
Sacile, che negli anni hanno portato alla scoperta di nuovi rami arrivando alla
profondità attuale di -587m-
Fauna e Ricerche Biospeleologiche
Le grotte, a differenza di quanto si possa immaginare, sono
abitate da organismi molto specializzati, che vivendo in permanenza nel
sottosuolo nel corso dell’evoluzione si sono adattati alle condizioni diverse e
spesso estreme di questi ambienti. In maggioranza si tratta di invertebrati, in
particolare planarie, anellidi, molluschi, ma soprattutto artropodi,
essenzialmente rappresentati da insetti, crostacei, diplopodi, aracnidi. Le
loro condizioni di vita sono paragonabili a quelle che si hanno sotto i grossi
massi, tra le microfratture della roccia e tra il detrito del suolo, con la
differenza che spesso nelle profondità del sottosuolo non filtra la luce ed è
quindi impossibile la fotosintesi clorofilliana: per questo la maggior parte di
questi organismi sono animali, mentre i vegetali sono relegati ai pochi siti
dove filtra ancora un po’ di sole. Fra
le caratteristiche più evidenti di questi abitanti di un mondo senza luce vi è
la scomparsa degli occhi della pigmentazione (sarebbero solo un inutile
dispendio energetico), così come certi organi deputati alla respirazione. Essa
avviene così direttamente dai tegumenti, delicati e ‘porosi’, adatti ad un
ambiente saturo di umidità e con temperature stabili. In compenso il loro corpo
è cosparso di raffinatissimi organi di relazione molto sensibili, capaci di
“leggere” il mondo che li circonda.
Altri caratteri, come il rallentamento delle funzioni
metaboliche, l’assenza di periodicità regolare nei cicli riproduttivi, la
produzione di poche ma voluminose uova, fanno parte di strategie di
sopravvivenza e di risparmio energetico in un ambiente più o meno stabile e
prevedibile. Gli organismi che vivono in
ambiente sotterraneo traggono le loro origini da progenitori che, in ere
geologiche diverse dall’attuale, si sono “pre-adattati” poco per volta a
gradire condizioni ambientali con un grado di umidità molto elevato (prossimo
al 100 %), come il suolo di ambienti forestali in zone ricche di
precipitazioni, e con temperature relativamente basse e costanti. Le alterne
vicissitudini climatiche avvenute sulla Terra (soprattutto i periodi più caldi
e più aridi) hanno spinto questi animali a popolare sempre più il sottosuolo, garante
di condizioni più stabili e favorevoli. Nel Bus della genziana è stato
rinvenuto un coleottero ipogeo attribuito al nuovo genere Cansiliella e alla
specie tonielloi, oltre a questo sono stati trovati anche altri due coleotteri
Orotrechus jamae Etonti & Etonti, 1979 e Oryotus ravasinii Müller, 1922,
uno iulide (centopiedi) che, descritto come nuova varietà, è chiamato
Typhloiulus ausugi gentianae Strasser, 1971, un ragno Ischyropsalis, ed una
nuova specie di crostaceo chiamato Niphargus barbatus Karaman, 1985, lungo meno
di 5 mm.
Ricerche Geologico
Geofisiche
Il Cansiglio è una delle più interessanti aree carsiche
d’Italia ed é stata oggetto di studi di diverse materie scientifiche (scienze
geologiche e naturali). Tra il 2000 e 2002 la cavità è stata oggetto da parte
dell’Università di Trieste di un dettagliato rilevamento geologico sotterraneo
con la produzione di una carta geomorfologica, oltre che di un campionamento
idrogeologico per caratterizzarne le acque di circolazione e le aree di
alimentazione in relazione alla zona di emergenza della falda nel versante
friulano.
Nel 2005 sempre l’Università di Trieste decide di installare
nel “Ramo dei Laboratori” a 25 m di profondità una stazione geodetica ipogea
che consiste in una coppia di clinometri. L’area è notoriamente a medio - alto
rischio sismico e l’interesse geofisico per il Cansiglio da parte degli Enti
preposti è sempre stato molto elevato. In questa maniera il Dipartimento di
Matematica e Geoscienza ha allargato la sua rete geodetica anche a Ovest per
completare il quadro geodinamico: le altre due stazioni stanno infatti nella
Grotta Gigante (TS) e Villanova delle Grotte (Tarcento) e registrano da 45 anni
una e 37anni l’altra. L’installazione degli strumenti è avvenuta grazie sempre
all’aiuto dei gruppi speleologici locali. L’obiettivo è studiare i movimenti
lenti delle Prealpi friulane e nel caso specifico le deformazioni del Cansiglio
dovute agli spostamenti delle placche, oltre che le maree terrestri.
Ogni giorno la superficie terrestre si muove per gli stessi
motivi astronomici che creano le maree marine: ci si alza e abbassa due volte
al giorno dai 20 ai 40 cm (dipende dalla zona del Pianeta), ma non lo vediamo
perché ci siamo sopra. Questo movimento è un fenomeno naturale della Terra ed è
riscontrabile da questi clinometri, che trovano nella grotta un ambiente ottimo
e idoneo per le loro registrazioni perché la temperatura e l’umidità sono
costanti. I risultati di tutti questi anni hanno dimostrato che gli strumenti
registrano un segnale idrologico oltre che tettonico, permettendo di capire in
modo indiretto la circolazione idrica sotterranea. in sostanza il Cansiglio si
deforma per carico idraulico.
All’interno del Bus della Genziana sono stati avviati negli
ultimi anni anche studi sulla dissoluzione chimica delle rocce mediante la
costruzione di alcune stazioni di rilevamento volte a conoscere sia la
dissoluzione carsica sulle pareti rocciose, sia l’azione meccanica che i
piccoli corsi d’acqua sotterranea esercitano sulla roccia, soprattutto durante
le piene.
ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE E VISITE GUIDATE : All’interno del Bus della Genziana vengono
effettuate esplorazioni e attività varie da alcuni gruppi di esperti
speleologi, e vengono effettuate visite guidate al laboratorio sito a -25 m,
sempre in collaborazione con geologi e biospeleologi.
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RISERVA NATURALE BUS DELLA GENZIANA
Regione: Veneto
Provincia: Treviso
Comune: Fregona
N° elenco ufficiale aree protette del 24/07/2003: 188
Provvedimento d'istituzione: Decreto Ministero dell'Ambiente 16 giugno 1987
Altre classificazioni: Riserva Speleologica
Proprietà: Demanio dello Stato
Data scoperta : 1966
Data primo rilievo: 1970
Localizzazione geografica: altopiano del Cansiglio nelle Prealpi Carniche
Altitudine: 1.020 m s.l.m.
Estensione: 46 ha (profondità 587 m ca, sviluppo 8 km ca)
Organo di Gestione
Reparto Carabinieri Biodiversità di Vittorio Veneto (TV)
Via Girolamo Lioni, 137 - 31029 Vittorio Veneto
Tel. 0438/57033 Fax 0438/554991
Descrizione
È
una cavità composta da tratti orizzontali posti a vari livelli e
collegati da pozzi verticali profondi anche 70 metri; qual e là si
possono trovare anche delle sale piuttosto ampie, la maggiore delle
quali ha la dimensione di 40x30 ed è alta oltre settanta metri.
Ci sono numerosi rami che si intersecano tra di loro, parte dei quali non completamente esplorati.
In
genere gli strati, ben visibili soprattutto nella scaglia, seguono
l'andamento generale delle formazioni che costituiscono l'altopiano del
Cansiglio.