IQ3DQ/P POTA I-0428
Avevamo programmato per sabato 13 novembre l'uscita per un'attivazione POTA nella riserva naturale integrale Del Monte Millifret nell’ altopiano del Cansiglio. La riserva è raggiungibile attraverso un sentiero definito dei bracconieri posto a nord del rifugio Vittorio Veneto in prossimità del monte Pizzoc ( 1575 m )
Le previsioni meteo che avevamo con grande attenzione seguito nei giorni precedenti annunciavano per il pomeriggio del sabato una perturbazione in arrivo da nord est che avrebbe portato pioggia e in quota a 1700 m neve; quindi abbiamo affrontato l'attivazione con adeguata attrezzatura e vestiario nella speranza di poter concentrare nella parte della mattinata la nostra attivazione.
Di conseguenza siamo partiti alle 06:30 da Longarone prendendo ormai abituale percorso del Cansiglio in direzione Monte Pizzoc.
Arrivati in cima al Monte verso le 7 e 30 e lasciata la macchina al parcheggio in prossimità del rifugio Vittorio Veneto, chiuso per fine stagione; abbiamo preso la strada silvopastorale che porta in prossimità della riserva naturale integrale. Purtroppo all'arrivo sul Monte Pizzoc abbiamo trovato una grande nebbia che ha pregiudicato qualsiasi possibilità di vedere i sentieri. Fortunatamente con noi le cartine digitali ci hanno permesso di trovare rapidamente il sentiero che dalle Casere Pizzoc collegano l'area del parco, denominato sentiero dei bracconieri, altrimenti sarebbe stato un problema in presenza di una visibilità di meno di 50 metri…
Il percorso normalmente non è particolarmente impegnativo, oggi purtroppo a causa della limitatissima visibilità e delle condizioni de terreno più che umido, il percorso ha rivelato parecchie insidie, soprattutto nei tratti in discesa in presenza di abbondante fogliame che copriva i tratti sassosi. Abbiamo dovuto percorrere il tragitto di qualche chilometro facendo una grande attenzione dovuta al carico degli zaini e dei supporti delle antenne che abbiamo voluto portare appresso. In prossimità del Monte Millifrat , constatando che dovevamo salire il pendio per raggiungere il tratto esposto al sud, abbiamo di deciso di proseguire attraverso il sentiero per raggiungere il Pian delle Fede, e da lì il Pian della Pita, sede dell'omonima Casera Bivacco della Pita.
Purtroppo la Casera e stata distrutta un paio d'anni fa da un incendio, motivo per cui rappresenta un punto di riferimento, ma non più un'importante area di sosta per gli escursionisti. Raggiunta la casera l'ambiente si è rivelato più che spettrale, considerata la presenza della nebbia e dello stato del manufatto. Fortunatamente in prossimità della casera abbiamo un potuto utilizzare dei tavoli, almeno per appoggiare le attrezzature ed iniziare l'installazione delle antenne. In questa attivazione abbiamo utilizzato il dipolo multibanda leggero, e due verticali, una delle quali viene utilizzata in 20 e in 40 m con la bobina e lo stelo telescopico, e un'altra completamente in alluminio utilizzabile esclusivamente per i 20 m. Purtroppo in queste condizioni sperimentare, installare, testare le antenne non è un'operazione semplice, in considerazione del fatto che molta attività abbiamo dovuta farla in piedi per non inzupparci e rischiare di rimanere bagnati al freddo per lunghe ore con tutte le conseguenze immaginabili. Particolarmente difficile oggi è stato dover utilizzare il tasto per le attività in telegrafia a causa delle difficoltà nel trovare adeguati appoggi.
Dopo aver installato il dipolo, mentre Enrico e Renzo continuavano l'installazione delle verticali ho iniziato l'attività in 40 m metri fonia acquisendo un discreto numero di stazioni italiane. Ulteriore difficoltà incontrata nel corso della giornata l'impossibilità di accedere regolarmente alla chat di gruppo per poter comunicare attraverso il cluster la nostra presenza. In questi casi abbiamo imparato, laddove possibile di chiedere i nostri corrispondenti la posizione dello spot. Dobbiamo dire che le nostre richieste vengono quasi sempre soddisfatte e i corrispondenti si dimostrano sempre molto disponibili. Anche in questa occasione abbiamo approfittato dei nostri corrispondenti e ottenuto diversi spot sia in fonia sia in telegrafia. La mattinata è trascorsa comunque abbastanza rapidamente con diversi QSO acquisiti in fonia in telegrafia nelle bande dei 40 m dei 30 m e dei 20 m. Verso 12:00, approfittando della momentanea cessazione della pioggia, abbiamo consumato quanto avevamo portato da casa, quindi dei panini e del tè, pensando come avremmo ripreso nel pomeriggio l'attività.
Eravamo molto preoccupati del fatto che le previsioni davano a partire da metà giornata un netto peggioramento delle condizioni meteorologiche tale per cui avremmo potuto avere dei problemi non tanto nel rientro al parcheggio della macchina, ma quanto nella discesa dal Monte Pizzoc al Pian del Cansiglio se avessimo trovato lungo il percorso la neve. Fortunatamente nel primo pomeriggio non ha piovuto per cui abbiamo iniziato l'attività in 20 m, acquisendo per la prima volta e inaspettatamente due stazioni americane in telegrafia. Un'altro call americano purtroppo lo abbiamo perso a causa del l'evanescenza del segnale, per cui non siamo riusciti a capire chi veramente fosse il nostro corrispondente. Verso le 15.00, prevedendo circa un'ora per riprendere il percorso di rientro lungo il sentiero dei bracconieri, abbiamo terminato le nostre trasmissioni e iniziato le operazioni per il recupero del materiale, operazione che ci ha impegnato più del previsto anche in considerazione che molto del materiale era bagnato e dovevamo riporlo adeguatamente all'interno degli zaini. Ripreso il sentiero di rientro sempre accompagnati da una fitta nebbia, i giunti in prossimità del rifugio città di Vittorio Veneto dove avevamo lasciato la macchina, siamo scesi a Pian del Cansiglio, e da lì per il rientro a Longarone.