IQ3DQ/P DRI-FV95
Il rifugio Cava Buscada si trova nel cuore del parco delle
Dolomiti friulane e deve il suo nome al luogo in cui sorge. Una vera e propria
cava aperta nel 1953. Il rifugio, si trova in una posizione panoramica alle
pendici del Monte Buscada e di notte si trasforma in un osservatorio naturale
dal quale è possibile ammirare le numerosissime stelle in maniera ravvicinata
grazie ad un telescopio. Il rifugio si trova a 1800 m di quota all'interno
della Val Zemola ed è immerso in un paesaggio incantevole dove regnano pace e
tranquillità, tra scenari spettacolari sotto l'aspetto paesaggistico,
geologico, floreale e faunistico. Il rifugio di Cava Buscada e’gestito da una
famiglia locale che ne ha curato la ristrutturazione nei primi anni 2000,
riadattando la baracca che fungeva da ricovero ai cavatori di marmo del secolo
scorso. Per accedere al rifugio si seguono le indicazioni per la Val Zemola, la
strada è in parte asfaltata, fino al parcheggio di Casera Mela, dove abbiamo
lasciato la macchina e intrapreso la strada silvo pastorale che ci ha portato
ad elevarci di oltre 500 m tra le cime del Monte Zita e del Monte la Palazza
all'interno del parco delle Dolomiti friulane.
Il percorso di andata
è di circa 5 km; distanza che abbiamo percorso in circa un'ora e mezza con un
considerevole peso degli zaini. Con Enrico IK3HHV per oggi avevamo programmato
di testare la nuova antenna Delta loop acquistata a Montichiari per i 50 MHz.
In prossimità del parcheggio di Casera Mela, valutata l'impossibilità di proseguire
utilizzando la macchina fino a destinazione a causa della strada dissestata,
abbiamo dovuto rinunciare a caricare ulteriormente il peso degli zaini e quindi
abbiamo abbandonato l'idea di testare la nuova antenna. Nonostante la rinuncia,
i nostri zaini pesavano comunque, e il mio superava i 15 kg di carico. Arrivati dopo un'ora e
mezza in prossimità del rifugio, abbiamo come al solito ispezionato la zona per
la migliore sistemazione della spiderbeam e la calata dei dipoli. Provvidenziale un
punto dove in passato si posizionavano le carrucole per tendere le funi per il
trasporto delle masse di marmo destinate a valle. Sistemato il palo e fissati i
due dipoli abbiamo iniziato le attività verso le 10:30, purtroppo constatando
la presenza in frequenza del field day. In banda non rimaneva molto spazio per le
nostre chiamate. Tra l’altro abbiamo osservato come alla domenica in
particolare in 40 metri ssb si moltiplicano i QSO nazionali, di solito molto
lunghi e affollati. Insomma colleghi che mal sopportano l’idea di sospendere un
collegamento in pantofole per dare un rapporto di ascolto ad altri colleghi impegnati
chissà dove in quota e in bassa potenza. Chiaramente fa sempre da
contrappasso l’incontro di altri OM che diversamente ti danno rapporti, si sincerano
delle tue condizioni ( quelle di trasmissione … ) e magari ti segnalano sul
cluster anche prima che tu lo chieda.
La mancanza di
copertura telefonica, non ci ha consentito di poter segnalare la nostra
presenza in frequenza e quindi di aumentare le nostre possibilità di
collegamento. Come sempre a questa situazione particolarmente negativa
l'utilizzo della telegrafia ci ha consentito di poter collegare diverse
stazioni in media distanza in banda 20 m e in gamma 40 m. Al termine della
attività chiusa verso le 15:00 per un repentino cambio del meteo abbiamo
portato a casa circa 20 QSO tra i 40 e i 20 m. Sistemate le antenne e il
materiale all'interno degli zaini, operazione che abbiamo imparato a fare
sempre più velocemente, alle 15:30 abbiamo ripreso il sentiero per raggiungere
la macchina e da lì rientrare a Longarone. La giornata dal punto di vista
radiantistica non è stata delle migliori, la presenza di attività
radiantistiche all'interno delle nostre bande non facilitano di certo le nostre
attività in cui QRP, tuttavia abbiamo trascorso una piacevolissima giornata,
coniugando attività fisica in un ambiente straordinario, con la nostra passione
per la radio.