IQ3DQ/P DRI-FV47
Il rifugio Maniago si trova in alta val Zemola; una valle
delimitata da una piramide dolomitica, il Monte Duranno, con i suoi 2652 m. Posto ai suoi piedi a metri
1735, il rifugio si raggiunge attraverso un itinerario che parte dal Comune di
Erto, entrando in Val Zemola attraverso una strada a traffico
limitato. Programmata l’attivazione del rifugio per sabato 2 ottobre, con Enrico
IK3HHV e SWL Renzo siamo partiti da
Longarone alle 7.00 , approfittando
anche della possibilità nel pomeriggio di
un’attività POTA dello stesso sito all’interno del parco nazionale delle
Dolomiti friulane. Presa la strada provinciale per Erto e da qui diretti in Val Zemola, lasciando la macchina
in località Casera Mela, ci siamo diretti percorrendo la lunga carreggiabile a
piedi i passando presso i Ruderi di Casera era Pezzei in direzione del rifugio.
Il rifugio Maniago sorge su un prativo ben esposto al sole e costituisce tappa
dell’alta via numero 6. In questo periodo il rifugio viene aperto ai visitatori
esclusivamente per i fine settimana. Raggiunto il rifugio, molto rapidamente,
considerato l’impegno delle due attivazioni, abbiamo installato per prima l’antenna
con i due dipoli per i 40 m e per i 20 m, successivamente una prima verticale
con bobina da testare, e una verticale con balun issata in una canna da pesca
di circa 10 m. Per questa attivazione abbiamo dovuto necessariamente
organizzarci in tre, con una giusta suddivisione dei pesi considerata la
notevole mole di materiale che dovevamo trasportare fino al rifugio. La
giornata dal punto di vista meteorologico è stata particolarmente favorevole
almeno fino al primo pomeriggio, la sistemazione delle antenne agevole e la
stazione radio posta in prossimità delle panche antistanti il rifugio. La
stessa che abbiamo utilizzato poi durante la pausa di 12:00 per pasteggiare le
specialità del rifugio. La nostra programmazione prevedeva l’inizio delle
attività del mattino esclusivamente impegnando il nostro tempo per il diploma
rifugi italiani. Diversamente dalle altre giornate la frequenza dei 40 metri in
telegrafia non ci e’ sembrata
particolarmente praticata al mattino con poche le stazioni in chiamata. Approfittando
delle tante attivazioni e dei diplomi in corso in fonia, abbiamo cercato i primi contatti e successivamente trovata una
frequenza libera iniziato finalmente le nostre chiamate. Il primo qso che abbiamo realizzato con un inglese a 7150, successivamente
alternando i qso in banda telegrafica.
Testate le due antenne verticali per i 20 m e constatato come il segnale fosse
particolarmente basso, abbiamo rapidamente scelto i due dipoli per le nostre attività. Nel corso
della giornata comunque abbiamo fatto diversi test per cercare di ottimizzare
le verticali ma senza apprezzabili risultati, nonostante il grande impegno di
Renzo per la ricerca di ottimizzare il sistema. L’attività per il diploma si è
conclusa un po’ prima delle due, per la programmazione della successiva
attività POTA con all’attivo una quarantina di QSO.